SavoiaExperience: tre giorni di Eductour alla scoperta dei tesori di Casa Savoia

Il mese di novembre si è aperto per i partner del progetto Interreg ALCOTRA n. 20119 “SavoiaExperience. Un circuito turistico e culturale nel cuore dell’Europa”, con la partecipazione all’Eductour, una delle attività previste in seno al progetto stesso.

Dal 5 al 7 novembre, infatti, l’Associazione Le Terre dei Savoia, ivi rappresentata dalla direttrice Elena Cerutti, e il FAI Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, rappresentato invece da Silvia Cavallero, Area Manager Beni FAI Piemonte, Casa Carbone e Barberia, sono stati ospiti dei partner transfrontalieri, il capofila Dipartimento della Savoia e la Fondazione Abbazia di Hautecombe, per una tre giorni di visite, scambi di buone prassi e approfondimenti culturali.

Il percorso è stato strutturato in modo tale da poter toccare più punti fondamentali per la storia di Casa Savoia sul versante francese: nello specifico le visite hanno riguardato il Castello dei Duchi di Savoia a Chambéry, il priorato di Le Bourget-du-Lac, la stessa Abbazia di Hautecombe, il palazzo vescovile con il centro storico e la cattedrale di Saint-Jean-de-Maurienne e infine il Forte Ridotta Maria Teresa. Particolarmente interessante è stata la conferenza di apertura lavori, che ha avuto luogo nella mattinata di mercoledì 5 novembre. Dopo i saluti, durante i quali sono intervenuti Elena Cerutti, Silvia Cavallero, Jérôme Durand, Chloè Jobert e Gilles Imbert, le attività hanno preso il via con una conferenza tenuta dal professor Christian Guilleré, dagli anni ’90 docente di Storia Medievale presso l’Università Savoie Mont Blanc, vera autorità nel campo della storia dei Savoia. 

Le giornate sono state arricchite da workshop e tavoli di lavoro finalizzati non solo a creare legami e conoscenze tra i vari partecipanti, ma strutturati in modo tale da stimolare la riflessione sulla creazione di reali circuiti turistici capaci di generare ricadute su un territorio di area vasta. L’individuazione di aneddoti e curiosità come spunti di partenza, la creazione, su una cartina, di percorsi e collegamenti al di qua e al di là delle Alpi, e infine l’individuazione di una problematica comune e dei possibili strumenti di risoluzione hanno sollecitato la curiosità e l’operatività di tutti i gruppi in gioco. Oltre a questo, alcuni quiz di “cultura sabauda” hanno accompagnato i visitatori durante le attività.

L’Eductour ha visto la partecipazione, oltre che dei quattro partner di progetto, di altri cinquanta ospiti tra guide turistiche, amministratori locali e giornalisti sia italiani, sia francesi. L’esperienza si è pertanto rivelata non solo un viaggio alla scoperta della storia e della geografia dei luoghi dei Savoia, ma un’occasione per mettere a confronto le diverse esigenze e sensibilità di due territori apparentemente lontani, ma in realtà legati da un background comune.

“Ringraziamo i partner francesi, e in particolare il capofila, Dipartimento della Savoia, per essersi prodigati nell’organizzare queste giornate di attività.” Così la direttrice dell’Associazione Le Terre dei Savoia, Elena Cerutti. “Da questa esperienza è emerso in maniera ancora più spiccata il desiderio sia del partenariato, sia degli operatori, di creare una reale destinazione turistica, che possa generare esternalità positive sui territori e sulle città coinvolte. Non si parla di un progetto teorico, ma anzi di una serie di attività concretamente radicate nei luoghi e nelle comunità a cui questi afferiscono. Generare turismo significa valorizzare il patrimonio diffuso e, ovviamente, portare anche ricadute economiche, proiettandosi così in una crescita territoriale a lungo termine.”

“Una tre giorni stimolante, arricchente, di scambio, di confronto, di ascolto, di conoscenza e di scoperta.” Prosegue Silvia Cavallero a nome del FAI Fondo per l’Ambiente Italiano ETS. “Sono, sicuramente, gli ingredienti per un lavoro transfrontaliero proficuo e durevole, nell’ottica della migliore declinazione della destinazione di Savoia Experience. I partner francesi ci hanno ospitato e condotto in modo straordinario tra racconti di esperti, attività di gruppo e possibilità di confronto. Un ringraziamento e un arrivederci in Italia per il secondo appuntamento di scambio”.

Tre giorni per conoscere e scoprire in un clima di amicizia e condivisione, affinché la progettazione europea possa davvero superare i confini e far tornare le Alpi all’antico ruolo di cerniera tra popoli.